• Pubblicata il
  • Autore: ALEX TOSATTI
  • Categoria: Racconti etero
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SEI LA PIU' BELLA DEL MONDO (PER ME) - parte prima - Molise Trasgressiva

SEI LA PIU' BELLA DEL MONDO (PER ME) - parte prima Un celebre scittore ha detto: "Lasciamo le donne belle agli uomini senza immaginazione". Cinzia non era una girl, non era Venere e non era perfetta, ma chi di noi lo è? Per fortuna, madre natura assegna sempre qualche difetto estetico anche alle donne ed agli uomini più belli del mondo. Senza citare un elenco che non finirebbe mai, mi limito a due esempi, uno datato ed uno contemporaneo. Marilyn Monroe aveva il naso un po' storto . Cinzia aveva un viso poco femminile, il mento un po' esposto ed un corpo alto ed ingombrante, tuttavia impreziosito da un seno grande e sodo. Ma voglio aggiungere che era molto intelligente e generosa, e forse anche troppo "libertina". A 25 anni, pur essendo fidanzata da qualche anno con un coetaneo, non disdegnava la corte di altri ragazzi e, tra questi, capitai anch'io. All'inizio, è stato solo un feeling amicale, intellettuale, ma nel tempo si è trasformato anche in una reciproca attrazione fisica. Lei aveva una relazione stabile, io ero single e, colpevolmente, cercavo di far colpo con il mio aspetto piacevole e con una "parlantina" invidiabile. Uscimmo insieme qualche volta, niente sesso. Le bocce rimasero ferme per un anno, io avevo cambiato lavoro e non eravamo andati al di là di qualche semplice telefonata. All'improvviso, una sera di marzo, lei piombò a casa dei miei con un'amica. Era tanto tempo che non ci vedevamo di persona. Le invitai in camera mia per parlare più liberamente, mi raccontarono del lavoro e bla, bla, bla, finchè una frase non accese la mia curiosità: - Sono cambiate tante cose... sabato, ti va di venire in discoteca con me? Ero abbastanza depresso e, nonostante mi fossi riproposto di non insidiare più ragazze con una storia fissa, accettai. Poche sere dopo, mi venne a prendere con la sua macchina. Le piaceva guidare e tenere le redini del gioco. In discoteca, dopo qualche ballo e due Cuba Libre, si sedemmo in disparte ed io provai a baciarla. Con mio stupore, lei non si oppose minimamente, anzi prolungò il bacio con passione. Dissi: - Ma come? E il tuo fidanzato? - Ci siamo lasciati un mese fa... Liberato dai rimorsi, continuai coi baci ed un petting leggero. Poi la convinsi ad andare nel parcheggio. - Guarda che stasera non mi faccio scopare, disse lei a bruciapelo... - Ok, ok, almeno lì staremo un po' da soli, risposi io nascondendo con la giacca una evidente erezione. Dentro la sua macchina, con la luce di cortesia accesa, passammo ad un petting più spinto; non aveva problemi a farsi succhiare le grandi mammelle con grandi capezzoli (circa 7 cm. di diametro), ma si ostinava a non farsi toccare la figa. Inventava scuse come: "No dài, ho la candida - Non mi sono depilata - Mi stanno venendo le mestruazioni". Non ho insistito, però ero troppo infoiàto. Allora ho abbassato il mio sedile, pantaloni e boxer, e mi sono disteso sperando in una sua reazione. Da quando ci eravamo conosciuti, lei stessa (vedi definizione "libertina" già usata sopra) si vantava con me e gli altri di essere una professionista del pompino. Ho chiuso gli occhi ed ho aspettato. Tempo 30 secondi e si è scaraventata con la bocca sul mio uccello duro. Con una mano mi teneva i maroni, e con la lingua mi leccava il frenulo. Altri 30 secondi ed è passata a succhiarmi il glande, poi ad inghiottire tutto il cazzo, fino alla base, con un meraviglioso up and down. Avevo 27 anni e nessuna delle mie ex aveva voluto bere lo sperma, perciò, dopo pochi minuti, la avvertii. - Cinzia, sto per venire... - Bene, disse lei tra un su e giù e l'altro. Non si staccò dal mio cazzo, aumentò il ritmo della suziòne ed ingoiò un cocktail di sborra & sborra. Ma continuò a succhiare. - Fermati, basta... mormorai io. - Ti fa male, eh? Così impari! Ripose lei sorridendo. Era solare, spontanea, un po' troia, insomma molto diversa dalle mie ex. Continuammo ad incontrarci nei fine settimana. Facevamo sempre sesso a senso unico ed io mi sentivo a disagio. Le piaceva limonare e farsi stoccazzare da me, mi faceva seghe, bocchini, ma di farsi masturbare e di scopare, non c'era verso. Quando ormai mi ero abituato all'andazzo (e ammetto che era molto comodo), un pomeriggio rivelò di aver scopato con un collega d'ufficio che anch'io conoscevo. Feci finta di essere un po' geloso ma, in realtà, il condividere una femmina con altri maschi, mi eccitava. Pensavo alle scimmie, a tutte le specie animali che non praticano la monogamia e mi sentivo libero, gaudente. Solo la paura dell'AIDS frenava queste emozioni, ma Cinzia aveva in serbo una sorpresa dietro l'angolo. CONTINUA

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29/06/2016 15:06

marcello

Ma perche invece di scrivere queste palesi cazzate inventate non ti fai una sega che fai prima e non cadi nel ridicolo!

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